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 Radioamatori ed impatto elettromagnetico

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
i3ej Inserito il - 19/01/2013 : 18:29:42
Molti di noi si sono sentiti spesso accusare di procurare con le proprie emissioni elettromagnetiche i più disparati disturbi, fisici e ... mentali, ai vicini.
L'ente preposto al controllo delle emissioni elettromagnetiche è l'ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente). In rete sono disponibili diversi verbali di controllo dell'ARPA di varie regioni su impianti di radioamatori, tutti con esito ampiamente favorevole al radioamatore (se interessati posso fornirvene copia).
L'ARPA dell'Emilia Romagna deve essersi stancata di fare questi inutili controlli sui radioamatori ed ha pensato bene di pubblicare qualche giorno fa sul proprio sito un comunicato intitolato "L'impatto elettromagnetico degli impianti di radioamatori" che potete leggere qui: http://www.arpa.emr.it/dettaglio_notizia.asp?id=4063&idlivello=4
che termina con questa frase:
...Di conseguenza gli impianti radioamatoriali non possono essere certo equiparati ad altre tipologie di sorgenti elettromagnetiche quali le Stazioni Radio Base per la telefonia cellulare o gli impianti diffusivi a servizio della tele-radio diffusione, caratterizzati da emissioni continuo nell’arco delle 24 ore e con potenze sicuramente più elevate.
Per tali ragioni si può affermare che l’impatto elettromagnetico che tali apparati generano nell’ambiente circostante sia da ritenersi trascurabile e pertanto da non rappresentare una fonte di rischio elettromagnetico.


Sicuramente un punto a nostro favore !

73
Renato I3EJ
5   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
i3ej Inserito il - 30/07/2014 : 09:43:21
Ritornando sull'argomento: certamente alcuni di noi si sono sentiti accusare che le nostre antenne, emettendo campi elettromagnetici, provocano i più vari disturbi alla salute dei vicini, tra cui i tumori.

A completamento di quanto scritto dall'ARPA dell'Emilia Romagna, ecco quanto scrive sul proprio sito l'AIRC (Associazione Italiana Ricerca su Cancro), relativamente ai campi elettromagnetici:

È vero che i campi elettromagnetici
aumentano la probabilità di insorgenza del
cancro?

NO. Non ci sono attualmente prove scientifiche sufficienti a sostegno di un rapporto diretto causa-effetto
tra esposizione a campi elettromagnetici e cancro.

In breve:
- I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nell'ambiente, generati sia da sorgenti naturali (elettricità
nell'atmosfera e campo magnetico terrestre), sia da sorgenti artificiali come elettrodomestici, radio, televisioni,
telefoni cellulari e dispositivi medicali.
- Il principale effetto biologico della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento.
Tuttavia i livelli a cui siamo normalmente esposti sono troppo bassi per causare un riscaldamento significativo.
Attualmente non sono noti effetti sulla salute causati dall'esposizione a lungo termine.
- Gli studi epidemiologici e sperimentali condotti fino a oggi non hanno mostrato correlazioni significative tra
l'esposizione a campi magnetici e un'aumentata insorgenza di cancro, né nei bambini e né negli adulti.

Che cosa sono i campi elettromagnetici?
I campi elettromagnetici sono porzioni di spazio dove si propagano onde
elettriche e magnetiche. Un campo elettrico è dato da una differenza di
potenziale (o tensione) tra particelle cariche, mentre un campo magnetico
si genera col movimento di flussi di elettroni, cioè col passaggio di corrente
elettrica. I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nell'ambiente. Per
esempio le particelle cariche che si accumulano nell'atmosfera dopo i
temporali generano campi elettrici, mentre la Terra possiede un proprio
campo magnetico. Accanto alle sorgenti naturali, ne esistono anche molte
artificiali: televisori e schermi del computer, forni a microonde, telefoni
cellulari, rasoi elettrici, asciugacapelli, ma anche alcuni dispositivi sanitari
come gli apparecchi per radiografie, TC e risonanze magnetiche. I campi
elettromagnetici si classificano in base alla frequenza, ovvero al numero di
onde che si propagano in un secondo (misurata in Hertz). Abbiamo così:
- campi a frequenza estremamente bassa (fino a 300 Hertz), ad
esempio i normali dispositivi elettrici presenti nelle nostre case;
- campi a frequenza intermedia (tra 300 Hertz e 10 Mega Hertz), ad
esempio i computer;
- campi a radiofrequenza (da 10 MegaHertz a 30 GigaHertz),
come radio, televisione, antenne per la telefonia cellulare e forni a
microonde.

Da che cosa è nata l'ipotesi che i campi
elettromagnetici possano provocare il
cancro?

È ormai scientificamente assodato che i campi elettromagnetici
interagiscono con i tessuti biologici. L'interazione è tanto più potente quanto
più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il
principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a
radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio
sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia, i livelli ai quali
siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o
utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un
riscaldamento significativo. La legge italiana, inoltre, prevede limiti di
esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia);
se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la
salute.

Che cosa dicono gli studi di correlazione tra esposizione a campi
elettromagnetici e insorgenza di cancro?

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici come
cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cancerogeni per i quali vi è una limitata prova di
cancerogenicità negli esseri umani e un'insufficiente prova di correlazione nei modelli animali. In pratica sono in questa
lista tutte le sostanze sulle quali sono state fatte sperimentazioni ad altissimi dosaggi in laboratorio, ma per le quali
non c'è al momento alcuna prova di pericolosità per l'uomo alle concentrazioni comunemente presenti nell'ambiente.

Quali studi sono disponibili sull'argomento?
Sono stati compiuti numerosi studi epidemiologici e di laboratorio per valutare l'associazione tra l'esposizione ai campi
magnetici e diversi tipi di tumori (per esempio leucemie, tumori cerebrali e tumori al seno). La maggior parte di
questi studi non ha stabilito nessuna chiara corrispondenza tra i due fenomeni, né in ambiente domestico né
lavorativo. Gli scienziati stanno inoltre studiando se c'è una correlazione tra insorgenza di cancro ed esposizione a
campi elettromagnetici a lungo termine, ma fino a oggi non c'è stata la conferma di alcun effetto nocivo.

È vero che l'esposizione a campi magnetici provoca un maggior
rischio di tumore nei bambini?

I tumori più diffusi in età pediatrica sono le leucemie e i tumori al cervello. Molti studi sono stati condotti a questo
proposito a partire dal 1979, ma i risultati non sono sempre concordi.
Uno studio condotto dal National Cancer Institute e dal Children Oncology Group ha valutato se l'utilizzo di
apparecchiatura elettrica domestica da parte delle madri in gravidanza potesse aumentare il rischio di leucemia nei
nascituri, ma i ricercatori non hanno evidenziato alcun rapporto causa-effetto. Un'altra indagine del National Cancer
Institute ha valutato che non vi è correlazione tra l'insorgenza di leucemia linfoblastica acuta infantile e l'esposizione
domestica a campi elettromagnetici inferiori a 0,4 microTesla . Il rischio di leucemia infantile raddoppia invece in casi
di esposizioni a campi elettromagnetici di intensità superiore ai 0,4 microTesla, ma è una situazione che raramente si
verifica nella vita quotidiana, a meno che una famiglia non abiti direttamente sotto un traliccio dell'alta tensione, come
accade in alcune zone rurali degli Stati Uniti. Uno studio canadese ha invece associato l'esposizione sul lavoro di
donne in gravidanza con un maggior rischio di leucemia infantile nei figli, ma ulteriori studi su altre popolazioni sono
necessari per comprendere se il nesso di causa-effetto rimane tale in tutte le situazioni.
In generale, i ricercatori concordano sul fatto che non ci sono prove convincenti a favore di una correlazione diretta tra
tumori infantili ed esposizioni a campi elettromagnetici.

L'uso dei cellulari può aumentare il rischio di tumori del collo e
della testa?

Nell'ottobre del 2012 la Corte di Cassazione ha riconosciuto una pensione di invalidità al manager Innocente Marcolini.
Secondo la sentenza, il tumore benigno al nervo trigemino di cui soffriva il manager era attribuibile a un uso eccessivo
del cellulare (5-6 ore al giorno per oltre 10 anni). Si tratta della prima sentenza in Italia che ha indicato un nesso di
causalità tra un uso intensivo del cellulare e un tumore.
Una sentenza non costituisce, però, una prova scientifica. Molti esperti hanno infatti ribadito che tale sentenza non
trova solida giustificazione nella scienza poiché non esistono prove scientifiche di un nesso di causa-effetto tra l'uso
dei cellulari e i tumori del collo e della testa, tra cui quello al nervo trigemino. Inoltre la IARC considera limitato il
grado di correlazione tra l'utilizzo intensivo di telefoni cellulari e lo sviluppo di tumori cerebrali come gliomi o neurinomi
acustici; mentre lo considera inadeguato (cioè non dimostrato scientificamente) per tutti gli altri tipi di cancro.

In conclusione
I campi elettromagnetici sono generati sia da sorgenti naturali che da apparecchi di uso comune e, di
conseguenza, ne siamo costantemente esposti. Nonostante le onde elettromagnetiche penetrino nel corpo
umano e possano causare riscaldamento dei tessuti, i livelli a cui siamo normalmente esposti sono talmente
bassi che questo fenomeno è pressoché inesistente. Studi di correlazione tra esposizione a campi
elettromagnetici e aumento del rischio di cancro sono ancora in corso, soprattutto per valutare eventuali effetti a
lungo termine. Gli organi sanitari internazionali, come lo IARC e l'Organizzazione Mondiale della Sanità,
raccomandano un continuo controllo e monitoraggio del fenomeno. Finora però le numerose ricerche
epidemiologiche e di laboratorio non hanno fornito prove di una relazione diretta di causa-effetto tra campi
elettromagnetici e insorgenza del cancro.


Dal sito AIRC
iw3ful Inserito il - 03/04/2013 : 18:04:58
CI VUOLEVA PROPRIO DI AVERE QUALCOSA DI SCRITTO PER FAR TACERE CHI DICO IO. GRAZIE CIAO ciao 73++++ paoilo iw3 ful
ik3jlv Inserito il - 23/01/2013 : 11:41:30
Finalmente.
Grazie Renato !

73, Giovanni
iz3xjn Inserito il - 23/01/2013 : 10:07:11
Grazie Renato! Sono pienamente d'accordo con te. 73 IZ3XJN
IK3XTT Inserito il - 22/01/2013 : 20:56:00
Grazie Renato.

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